Quadro lipidico: cos’è e a cosa serve
I test clinici a scopo preventivo rappresentano l’arma più efficace per prevenire l’insorgenza di disturbi cronici o problemi gravi di salute.
Monitorare il quadro lipidico, per esempio, consente di valutare il rischio cardiovascolare attraverso l’analisi del rapporto di TC/HDL, la stima del colesterolo totale, la misurazione di colesterolo “buono” e colesterolo “cattivo” e il rilevamento del livello di trigliceridi.
Il colesterolo è una sostanza grassa presente in tutte le cellule fondamentale per la vita delle membrane cellulari, la sintesi del cortisolo, lo sviluppo, la riproduzione e il processo digestivo.
Normalmente la concentrazione di colesterolo nel sangue o colesterolemia dovrebbe risultare pari a 150-200 mg/dl, anche se si tratta di un valore mutabile da individuo a individuo.
Di fatto il colesterolo è legato a proteine chiamate lipoproteine, sostanze solubili attraverso cui la sostanza grassa riesce a espletare le proprie funzioni nelle sedi di utilizzazione.
Le VLDL, proteine a bassissima densità, trasportano il colesterolo in tutto l’organismo attraverso il sangue mentre le HDL o lipoproteine ad alta densità trasportano il colesterolo in eccesso dai tessuti al fegato (dove viene eliminato).
Il sistema si inceppa nel momento in cui le proteine LDL risultano in eccesso o possiedono una scarsa capacità di assorbimento, condizioni che portano a un’ossidazione e una veloce formazione della placca aterosclerotica che, a lungo andare, può danneggiare le pareti arteriose.
È evidente, quindi, che il quadro lipidico dovrebbe presentare bassi valori di LDL e valori alti di HDL e rivelare un indice di rischio aterosclerotico ridotto (rapporto fra colesterolo totale e HDL che si calcola dividendo i due valori fra loro).
Va detto che generalmente  l’aumento di colesterolo viene associato all’aumento parallelo del valore dei  trigliceridi, la forma di immagazzinamento dei grassi e degli zuccheri consumati in eccesso utilizzati come scorta di energia.
Valori normali, limite ed elevati
Un quadro lipidico nella norma aiuta a mantenere la salute cardiaca e a ridurre il rischio di infarto o ictus, soprattutto in presenza di fattori di rischio (ereditarietà, alimentazione errata, fumo, alcol, vita sedentaria e così via).
Le linee guida del NCEP Adult Treatment Panel III offrono un quadro chiaro e preciso per valutare il livello lipidico e il rischio di CVD:
Colesterolo totale
• Valori normali – Inferiori a 200 mg/dl.
• Valori limite – Pari a 200-239 mg/dl.
• Valori elevati – Superiori a 240 mg/dl.
Colesterolo HDL
• Valori bassi – Inferiori a 40 mg/dl.
• Valori alti – Superiori a 60 mg/dl.
Colesterolo LDL
• Valori ottimali per soggetti senza o con un fattore di rischio – Inferiori a 160 mg/dl.
• Valori ottimali per soggetti con più fattori di rischio – Inferiori a 130 mg/dl.
• Valori ottimali per soggetti con patologia – Minori a 100 mg/dl.
Trigliceridi
• Valori normali a digiuno – Inferiori a 150 mg/dl.
• Valori limite – Compresi tra 150-199 mg/dl.
• Valori elevati – Pari a 200-499 mg/dl.
• Valori molto elevati – Superiori a 500 mg/dl.
Rapporto TC/HDL
• Valori ottimale – Minore di 4,0.